Oggi si parla sempre più di Disturbi dell’ Apprendimento.
Proviamo a capire che cosa sono e come riconoscerli, partendo dal fatto che una grossa parte dell’apprendimento viene effettuata visivamente.
Infatti il leggere, il sillabare, lo scrivere, lo stare alla lavagna (e in molte scuole lo stare al computer) sono tra le operazioni che gli studenti svolgono più spesso.
Richiedono abilità visive come l’osservare rapidamente e il comprendere le informazioni visive.
Fatta eccezione per i casi in cui le difficoltà visive sono tali da comportare una vera e propria disabilità, i difetti refrattivi non sempre vengono valutati, per cui, gli alunni che presentano limiti sotto questo aspetto, tendono a incontrare molte difficoltà nelle attività scolastiche.
Una scarsa acuità visiva, come ben sappiamo, è responsabile della visione sfuocata e, per rimediare a essa costringe la persona ad un eccessivo sforzo visivo o ad aumentare la posizione viziata del capo e tutto ciò può concorrere al disinteresse verso lettura e scrittura.
Molti degli screening effettuati nelle scuole verificano soltanto l’acutezza visiva da lontano, cosicchè l’eventuale presenza di problemi visivi da vicino, che possono ostacolare l’apprendimento, rimane inosservata.
La dislessia, la disortografia, la discalculia, fanno parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Nel disturbo specifico per la lettura (dislessia) le persone trovano difficoltà nell’automatizzare il processo di interpretazione dei segni grafici.
Tale difficoltà si decodifica con un deficit nella velocità e nell’accuratezza della lettura, con effetto sulla comprensione del testo.
La dislessia interessa circa il 3-4% della popolazione italiana, il che vuol dire mediamente quasi uno per classe.
Risulta quindi essere un fenomeno di ampie dimensioni che necessita di un’importante attenzione da parte di clinici, insegnanti e genitori.
La difficoltà di lettura si accompagna spesso a disturbi nella velocità e accuratezza nella scrittura e si manifesta con frequenti errori ortografici (disortografia) e/o con difficoltà esecutiva del tratto grafico tale da rendere il testo incomprensibile agli autori stessi (disgrafia).
I DSA sono deficit funzionali dovuti ad alterazione di natura neurobiologica, non dipendono quindi da problemi psicologici o emotivi, da pigrizia o poca motivazione.
Si tratta di una caratteristica personale con cui si nasce, che si manifesta appena si viene esposti all’apprendimento letto-scrittura e si modifica nel tempo, senza tuttavia scomparire.
È indubbio che queste difficoltà provochino conseguenze sul piano degli apprendimenti, il processo non automatizzato implica un tale dispendio di energie che fa si che il soggetto si stanchi rapidamente.
Tra le cause della dislessia troviamo l’ipotesi visiva: quindi difetti visivi, anomalie anatomiche e funzionali del sistema visivo centrale.
È importante essere consapevoli di quali possono essere i sintomi dei vari deficit visivi, in modo da poterli identificare precocemente considerando che possono anche incidere sulle capacità di apprendimento dell’alunno.
Indichiamo ora altre attività in cui i dislessici hanno difficoltà, che potrebbero aiutarci nell’identificazione del problema:
- mantenersi in equilibrio su un solo piede
- mantenere la postura
- eseguire contemporaneamente più compiti
- stima del tempo
- Per rinforzare la fissazione e l’inseguimento visivo piccole accortezze possono aiutare, come l’uso di un leggio così da migliorare la postura, l’illuminazione e non ultimo la respirazione con conseguente maggior ossigenazione e concentrazione/attenzione nel tempo.
Per avere un consulto o effettuare un controllo visivo specifico per valutare eventuali difficoltà visive che creino le Difficoltà dell’Apprendimento é possibile fissare un appuntamento con la Dott.ssa Federica Aggio telefonando al 051.57.33.79
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